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COMO
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BASILICA DI SAN CARPOFORO |
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Sorge sulla falda orientale del colle
Baradello, il più grandioso e carico di
storia, dei numerosi romanico-comacini
giunti più o meno intatti fino al nostro
secolo. La concordanza dei documenti
storici fanno ritenere che la Basilica
debba risalire al primo quarto del
secolo XI. La narrazione tradizionale
vuole che S. Felice primo Vescovo di
Como (sec. IV) avrebbe trasformato un
tempio dedicato a Mercurio in chiesa
Cristiana, nella quale avrebbe collocato
le spoglie mortali di Carpoforo e dei
suoi compagni martiri della persecuzione
di Diocleziano. Intorno all'anno 724
pare che il Re dei Longobardi Liutprando
visto lo stato di degrado della piccola
chiesa ne decise il restauro ampliandola
e dotandola di ricche rendite. A
sostegno della veridicità della chiesa
di S. Felice vi sono i reperti
archeologici: il rinvenimento della
cella sotterranea, situata vicinissima
alla chiesa. Per la chiesa di Liutprando
testimoniano alcune parti antiche del
tempio, anteriori alla strutturazione
definitiva del secolo XI o almeno alcuni
materiali riutilizzati sono sicuramente
appartenuti alla chiesa costruita dal Re
Longobardo. La basilica di S. Carpoforo
é una costruzione caratterizzata dalla
povertà del materiale impiegato,
dall'assenza assoluta di decorazione,
dall'irregolare spartizione degli
appoggi e pesantezza degli archi tipici
delle chiese comacine dei primi decenni
del secolo XI. É una chiesa trinavica,
scandita in cinque campate irregolari,
sostenuta da pilastri semplici, é
dominata da un ampio coro sopraelevato
chiuso da un abside semicircolare. Va
rilevata la mancanza di portale sulla
facciata e di corrispondente porta
all'interno. Le entrate originarie
vennero collocate con accesso alle navi
minori in sequenza sul fianco
occidentale. La torre slanciata,
massiccia ed insieme leggiadra,
costruita in pietra grigia del lago,
richiama i campanili comaschi di S.
Abbondio.
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BASILICA DI SAN FEDELE |
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Si trova al centro della città,
nell'omonima piazza, risulta
dall'aggiunta della navata longitudinale
(1050-1120) alla preesistente chiesa a
pianta triloba, dedicata a S. Eufemia
(circa VI sec.). Fedele, soldato romano
alla corte dell'Imperatore Diocleziano a
Milano, venne scoperto cristiano ed
imprigionato. Fuggito con altri, tra i
quali Carpoforo, prese la strada di
Como, dove Carpoforo e compagni vennero
catturati e martirizzati, continuò la
fuga sino a Samòlaco (Sondrio), dove
raggiunto subì il martirio (298 d.C.).
Sul luogo fu costruito un tempietto, che
ancora oggi è noto col nome di S.
Fedelino, da qui le spoglie del martire
furono poi solennemente portate nella
chiesa paleocristiana di S. Eufemia che
da allora assunse il nome di S. Fedele
(964). Merito degli ignoti architetti
romanici fu d'avere saputo concepire i
due organismi, il vecchio (allora
abbattuto e rifatto con la stessa pianta
triloba ma ampliata) e il nuovo, in
un'unica sintesi spaziale, equilibrata e
sicura. La chiesa subì rimaneggiamenti e
restauri dal 500 al nostro secolo ma
conserva ancora abbastanza fedelmente il
suo aspetto originario. Di interesse
particolare all'esterno, verso Piazza S.
Fedele, il restaurato, possente
campanile; verso la Via Vittorio
Emanuele, il poligonale tiburio, l'alta
abside ritmata con elegante loggiato e
il portale a lato che reca sculture del
principio del secolo XII di ancora
barbarica energia.Le opere d'arte sono
numerose e di grande interesse, ne
accenniamo solo alcune: due
acquasantiere provenienti da S. Eufemia
(deambulatori); gli sparsi affreschi
della fine del 300 e del primo 400
(abside sinistra e deambulatorio
destro); i dipinti parietali del 500 di
un seguace di Gaudenzio Ferrari che
raffigurano lo Sposalizio della Vergine
- la Natività - l'Annuncio ai Pastori -
l'Epifania (abside sinistra); la
Cappella del Crocifisso (abside destra)
con gli stucchi di Diego e le tele di
Carlo Innocenzo Carloni, due artisti
intelvesi della prima metà del 700 e gli
affreschi seicenteschi della volta, la
Gloria del Paradiso, di Isidoro Bianchi,
allievo del Morazzone.
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CASA NATALE DI VOLTA |
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Al n. 62 di Via Volta in Como una lapide
ricorda: "Fu l'avita casa di Alessandro
Volta". Nella seconda metà
dell'ottocento un'operazione di
incorporazione e fusione di immobili ha
mutato fisionomia alla "vecchia casa un
po' piccola settecentesca".
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CASTELLO BARADELLO |
Via Castel Baradello |
Tel:031.592805 |
Altro |
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Orario:
Giovedì, Sabato Domenica e Festivi
dalle 14.30 alle 18.00 |
Tariffe:
INGRESSO GRATUITO |
Per gruppi anche in altri giorni su
prenotazione. Torre non accessibile
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CIVICHE RACCOLTE D'ARTE DI PALAZZO VOLPI |
Via Diaz, 84 - Palazzo Volpi |
Tel:031.271343 - 031.269869 |
Fax: 031.268053 |
E-mail: musei.civici@comune.como.it |
Museo |
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Orario:
Mar - Sab: 9.30 - 12.30 e 14.00 -
17.00 Dom: 10.00 - 13.00 |
Tariffe:
Adulti € 3,00. Anziani € 1,30.
Gruppi € 1,50
Scuole € 1,00 |
Chiuso Lunedì. Bambini fino a 15
anni accompagnati gratuito. |
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DUOMO |
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E' il riassunto di quattro secoli di
lavori (1396-1770), s'impone per la sua
mole ma soprattutto per l'armonica
fusione dei vari stili. Sorto su un'area
che si rendeva gradualmente libera con
la demolizione di parte del Broletto,
del Palazzo Pretorio e della chiesa di
S. Maria Maggiore, si sviluppò attorno
questa chiesa preromanica (dal 1013
Cattedrale) che più tardi verrà demolita
(1500). Dai documenti della fabbrica del
Duomo di Milano risulta che nel 1396 gli
amministratori aderirono alle richieste
del Comune e della cittadinanza di Como,
permettendo che Lorenzo Spazzi, celebre
architetto sovraintendente agli inizi
del Duomo milanese, venisse a Como per
occuparsi dell'erigendo Duomo. Durante
il lungo periodo della costruzione
emersero due stili dominanti e tra loro
ben fusi: il tardo gotico della facciata
e del piedicroce (prima metà del 400,
inizio del 500) e il rinascimentale dei
fianchi (primo Rinascimento) e delle
absidi esterne e del capocroce interno
(tardo Rinascimento), che non
contrastano con la cupola del grande
Juvarra (1744). La superba, marmorea
facciata fu progettata dal comasco
Fiorino da Bontà, eseguita da Amuzio da
Lurago e dal milanese Luchino Scarabota
. Alcune strutture e gran parte delle
statue che la popolano sono opera dei
Rodari da Maroggia (cioè del padre
Giovanni e dei figli Bernardino, Jacopo
e Tommaso) fra i quali spiccano per
importanza Jacopo e Tommaso. A questi
ultimi si devono non solo molte delle
opere scultoree del prospetto - si
notino in modo particolare le statue dei
due Plinii in edicola - ma di tutto il
Duomo (tardo sec. XV inizio del XVI). I
fianchi, progettati dagli stessi Rodari,
ne recano anche le porte laterali di
analoga impostazione: la più ornata, sul
fianco sinistro, è la cosiddetta "porta
della rana"; della rana però è rimasta
solo una parte. La zona absidale del
Duomo costò un tempo lunghissimo di
lavori: il progetto base, di Cristoforo
Solari ( 1519), non subì tuttavia
sostanziali modifiche. Il grandioso
interno è a tre navate divise da 10
pilastri con archi ogivali e volte a
crociera, con transetto e abside
formanti uno spazio tricoro coronato da
tiburio. Fra le opere d'arte accenniamo
solo alle più importanti: nove arazzi
del tardo 500; alcuni dipinti: di
Gaudenzio Ferrari, uno Sposalizio della
Vergine (altare di S. Giuseppe, navata
sinistra); di Bernardino Luini,
l'Adorazione dei Magi (altare di S.
Abbondio, navata destra) e subito
accanto la Pala Raimondi (altare di S.
Girolamo); del Morazzone, lo stendardo
di S. Abbondio (sotto l'organo di
destra), prezioso lavoro di pittura e
ricamo, e l'Incoronazione della Vergine
(sulla volta della Sacrestia di destra),
mirabile per delicatezze tonali e
tenuità chiaroscurali, in una corona di
angioletti musici e festanti (1611-12);
fra le sculture in marmo, il
settecentesco altare maggiore e le molte
dei Rodari, vi eccellono la Deposizione
dalla Croce (nella navata sinistra,
prima dell'abside), il polittico
dell'altare di S. Lucia (navata destra)
e i retri delle porte laterali; fra le
sculture in legno, quelle del maestro o
maestri del 400, figuranti una
Crocifissione (abside Interno della
Cupola sinistra) e il polittico
dell'altare di S. Abbondio (navata
destra) di maestro probabilmente nordico
del primo 500, considerato uno dei
capolavori del Duomo.Fra gli stucchi, i
seicenteschi di Giuseppe Bianchi di
Moltrasio (presbiterio) e dei ticinesi
Francesco e Agostino Silva (absidi
laterali). Congiunto col Duomo è il
romanico-gotico Broletto (1215) tra i
più ridenti palazzi comunali italiani
per il suo alternato cromismo marmoreo
(sec. XV); subì alterazioni, e un
ripristino verso la fine del secolo
scorso. Accanto, la possente torre,
coeva al Broletto, poi manomessa e
fedelmente rifatta nella parte superiore
( 1926).
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FUNICOLARE COMO - BRUNATE |
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Molto apprezzata, tra le escursioni in
partenza dalla città, è la salita in
Funicolare al paesino di Brunate. Questo
simpatico trenino effettuò la sua prima
corsa nel 1894 e ancora oggi ogni 30
minuti collega il capoluogo con un punto
panoramico molto suggestivo. Il tragitto
è di soli 7 minuti su una rotaia che
raggiunge la massima pendenza
consentita, cioè il 55%.
La cittadina di Brunate è situata a
circa 700 metri di altitudine ed è
sempre stata meta di villeggiatura della
nobiltà comasca e milanese che qui
costruì numerose belle ville in stile
Liberty. Brunate è anche il punto di
partenza ideale per piacevoli
passeggiate nel verde.
Dal belvedere è possibile riconoscere la
sagoma del centro storico, l’antico
castrum romano; poi la vista spazia
sulle Alpi e sulla pianura della
Brianza.
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MUSEO ARCHEOLOGICO "PAOLO GIOVIO" E STORICO
"G.GARIBALDI" |
Piazza Medaglie d'Oro - Palazzo
Giovio e Palazzo Olginati |
Tel:031.271343 |
Fax: 031.268053 |
E-mail: musei.civici@comune.como.it |
Museo |
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Orario:
Mar - Sab: 9.30 - 12.30 e 14.00 -
17.00 Dom: 10.00 - 13.00 |
Tariffe:
Adulti € 3,00. Anziani € 1,30.
Gruppi € 1,50
Scuole € 1,00 |
Chiuso Lunedì. Bambini fino a 15
anni accompagnati gratuito. |
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MUSEO DIDATTICO DELLA SETA |
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Orario:
Mar - Ven: 9.00 - 12.00 e 15.00 -
18.00 |
Tariffe:
€ 8.00
Gruppi € 5,50. Scuole € 2,60 |
Per scuole e gruppi prenotazione
obbligatoria |
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Inaugurato nell'ottobre del 1990, questo
singolare museo è allestito presso la
scuola superiore del Setificio di Como.
Raccoglie circa 600 pezzi dislocati su
una superficie di 900 mq.
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MUSEO STUDIO DEL TESSUTO - MuST |
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Orario:
Lun - Ven: 9.30 - 13.00 e
14.00-17.30 |
Tariffe:
Catalogo Multimediale: consultazione
assistita e gratuita previo
appuntamento
Collezione: visita guidata a
pagamento previo appuntamento |
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PALAZZO TERRAGNI - EX CASA DEL FASCIO- MUSEO
6^LEGIONE GUARDIA DI FINANZA |
Piazza del Popolo 4 |
Tel:031-304466 |
Fax: 031-304222 |
Museo |
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Orario:
Visite previa autorizzazione |
Tariffe:
ingresso gratuito |
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Costruita nel 1936 su progetto
dell'Arch. Giuseppe Terragni, primo
esempio di architettura razionalista.
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PALAZZO VESCOVILE |
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Fu fatto costruire dal Vescovo Alberico
dopo il 1013. Trasformato da radicali
restauri dall'Arch. Federico Frigerio
per i quali furono messi in luce alcuni
resti dell'originaria costruzione.
Nell'interno affreschi del '400,
ritratti di dei Vescovi di Como ed
arazzi del '600 continuanti la serie di
quelli eseguiti per il Duomo.
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TEATRO SOCIALE |
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Orario:
Tutto l'anno visite guidate su
prenotazione |
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TEMPIO SACRARIO DEGLI SPORT NAUTICI |
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Orario:
Festivi: 14.30 - 18.00 (in altri
giorni su prenotazione) |
Tariffe:
INGRESSO GRATUITO |
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Chiesa monumentale dedicata agli sport
nautici, in nome della famosa Madonna
del Prodigio custodita nel tempio
stesso. Il progetto è dell'Arch. Fulvio
Cappelletti.
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TEMPIO VOLTIANO |
Viale Marconi |
Tel:031.574705 - 031.271343 |
Museo |
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Orario:
Aprile - Ottobre: 10.00 - 12.00 e
15.00 - 18.00 Novembre - Marzo:
10.00 - 12.00 e 14.00 - 16.00 |
Tariffe:
€ 3,00. Anziani € 1,30 . Gruppi €
1,50
Scuole € 1,00 |
Chiuso Lunedì. Bambini fino a 15
anni accompagnati gratuito |
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VILLA OLMO |
Via Cantoni |
Tel:031.252443 - 031 271343 |
Villa |
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Orario:
Villa aperta in occasione di eventi.
Parco aperto dalle 9.00 alle 19.00
in inverno e dalle 8.00 alle 23.00
in estate |
Tariffe:
Parco ingresso gratuito
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Villa Olmo è sicuramente la dimora
neoclassica più imponente della città di
Como.
Il gigantesco albero che diede il nome
alla villa non esiste più, ma il
giardino all’italiana sul davanti ed il
parco sul retro sono ricchi di alberi
secolari e piante di alto fusto.
L’edificio fu fatto costruire alla fine
del settecento per la famiglia
Odescalchi su progetto di Simone
Cantoni, famoso architetto neoclassico.
Successivamente passò ai Raimondi e da
ultimo ai Visconti di Modrone il cui
stemma troneggia sull’elegante facciata.
Tra i suoi ospiti più illustri
annoveriamo Napoleone e Garibaldi.
L’interno è ricco di affreschi ed ornato
di statue, una particolare menzione
merita sicuramente il prezioso teatrino
settecentesco.
Dagli inizi del novecento è proprietà
del comune di Como, che la utilizza per
convegni e, da alcuni anni, per
prestigiose mostre quali quelle dedicate
a Mirò, Picasso, Magritte, etc.
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